Pharma Health Institute mette a disposizione dei propri discenti un modello operativo che li guida attraverso l’approccio funzionale e li aiuta a sperimentare attivamente le nozioni apprese nel loro percorso formativo.

Il metodo PHI prevede l’utilizzo di due strumenti: l’Albero dell'approccio funzionale e la Matrice Clinica.


alessia costantini

ALBERO DELL'APPROCCIO FUNZIONALE

L’albero dell'approccio funzionale illustra graficamente il modello di cura della Medicina Funzionale personalizzata. 

 

La medicina funzionale personalizzata ci insegna a guardare oltre i sintomi e ad interrogarci sulle cause del disturbo, andando direttamente alle radici del problema, motivo per cui  il simbolo della medicina funzionale è un albero.

 

L’ iconografia assimila il ciclo vitale di un albero a quello di un individuo. 

 

Per mantenere l’albero in buona salute, per farlo crescere, fiorire e fruttificare è necessario, per prima cosa, nutrire e supportare radici e terreno attraverso l’alimentazione sana e un corretto stile di vita. 

 

Questi comportamenti permetteranno di influenzare positivamente anche il microbiota, influendo positivamente sulla salute. 

 

In un secondo momento andremo poi a verificare che l’albero sia in grado di utilizzare correttamente il nutrimento, controllando che i suoi sistemi di assimilazione, smaltimento, difesa, circolazione, trasporto e produzione di energia funzionino correttamente. 

 

Il fenotipo, rappresentato da fronde, rami, fiori, e frutti, è tanto più espressione di benessere quanto più il terreno su cui è cresciuto, è sano e le strutture che hanno alimentato la chioma, cioè le radici e il tronco, sono efficienti.

 

Leggendo il nostro albero dal basso vero l’alto, come è consigliato in fase di studio in ottica preventiva, si evince che il “terreno” è costituito dal patrimonio genetico e dall’ambiente in cui si vive, fattori che hanno un impatto diretto sul nostro benessere e possono essere solo parzialmente modificati.
Su questo humus genetico-ambientale si impiantano le “radici”, cioè gli altri elementi che possono consolidare o minare, nel tempo, lo stato di salute e benessere: l’alimentazione e la nutrizione, l’esercizio fisico, lo stress psico-fisico, il sonno e le relazioni famigliari-sociali e le emozioni. 

 

Le radici hanno un impatto sia diretto che indiretto (Epigenetica)  sulla nostra salute.
Si tratta di fattori modificabili, su cui l’individuo può cioè agire nell’ottica di migliorare il proprio stato di salute e raggiungere una condizione di benessere. Essi agiscono sulle modalità di attivazione o inattivazione di un gene, costituendo l’insieme di processi studiati dall’epigenetica. 

 

Il DNA è un complesso sistema di geni, la cui espressione può essere modulata a seconda degli stimoli che riceve. La predisposizione ad uno stato di salute, quindi, non è determinata solo dal patrimonio genetico ma anche dalle abitudini e dallo stile di vita che ne modulano l’espressione

 

 


Il nostro stato di Salute o Malattia è il risultato dall’interazione tra geni, ambiente e stile di vita.


 

Le radici, oltre a concorrere alla determinazione dell’epigenetica, modulano la composizione e la salute del microbioma, cioè l’insieme di microrganismi che convivono in simbiosi con le cellule umane e di tutti i loro geni. È ormai acclarato come questo metaorgano sia coinvolto positivamente in numerosi processi fisiologici e come uno stato di disbiosi possa favorire o esacerbare alcuni squilibri. 

 

 


Le nostre scelte di vita e l’esposizione a fattori ambientali possono prevenire o predisporre l’insorgenza di molte patologie, spegnendo o accendendo la trascrizione di alcuni geni e modulando la composizione del microbioma.


 

Analizzato il background genetico ed epigenetico si arriva nel tronco dell’albero, là dove l’alterazione dei processi sottostanti determina uno squilibrio, che si manifesta a livelli diversi a seconda delle proprie predisposizioni. 

 

Ed ecco quindi che potranno manifestarsi squilibri:
  • dell’assimilazione
  • della difesa e riparazione
  • della biotrasformazione e dell’eliminazione
  • dell’energia
  • della comunicazione e metabolismo
  • del trasporto cardiocircolatorio e linfatico
  • dell’integrità strutturale
Se eventuali squilibri del tronco non vengono corretti tempestivamente potrebbero portare, nel tempo, ad un progressivo aumento dello stress ossidativo e dell’infiammazione di basso grado, dapprima localizzata e poi sistemica.

 

Questi due fattori, oltre ad essere coinvolti in tutti i processi di invecchiamento, rappresentano nel tempo le fondamenta su cui vengono edificate le malattie croniche irreversibili, che si manifestano a livello dei diversi organi e apparati, rappresentati iconograficamente dalle foglie.
L’approccio funzionale ci insegna a leggere sintomi e disturbi come il frutto di una risposta adattativa che il nostro corpo mette in atto a causa della progressiva perdita di equilibrio.
In quest’ottica il sintomo diventa un prezioso alleato, un campanello d’allarme che inizia a squillare prima che la patologia vera e propria si instauri. 
Sta a noi comprenderlo, nella sua complessità ed agire, non sopprimendolo ma ricercandone la causa profonda e riequilibrando il sistema. 

 

Quando un albero mostra segni di malattia nelle sue foglie è importante quindi non soffermarsi solo a livello della chioma, ma è utile ricercare la possibile causa di squilibrio a livello del tronco, delle radici e nel terreno. Ecco perché è importante per noi farmacisti imparare a leggere l’albero dall’alto verso il basso, dalla chioma alle radici, perché nella nostra quotidianità ci troviamo quasi sempre a gestire un sintomo o un disturbo, il cliente arriva in farmacia che ha già un problema a livello delle foglie!

 

Questo percorso a ritroso, dal sintomo/disturbo, alla sua radice, può essere talvolta complesso e spesso multifattoriale. 
La Matrice clinica nasce come uno strumento progettato per supportare il farmacista lungo questa lettura a ritroso.  
È una mappa concettuale che guida nell’inquadramento, evidenziando quali siano le domande da porsi per una corretta lettura del problema e per le successive azioni correttive che ci consentono accompagnare il paziente in un percorso personalizzato per ritrovare l’equilibrio.

 

L’obiettivo è quello di prevenire attivamente e portare il paziente verso una migliore condizione di salute.

 

La figura del farmacista esperto in medicina funzionale assume quindi maggior rilievo per la conoscenza approfondita dei meccanismi che conducono e mantengono lo stato di benessere, che gli consentono di svolgere un importante ruolo educativo nei confronti del paziente, di proporre le più efficaci scelte nutraceutiche e dermocosmetiche e di interagire con gli altri professionisti della salute che intervengono nel percorso di benessere dell’individuo.

 

Grazie alle sue competenze può adottare e promuovere modelli di prevenzione attiva che, agendo sui livelli più profondi, come le radici e gli squilibri, consentono l’azione più efficace per il raggiungimento o il ripristino di uno stato di buona salute.

MATRICE CLINICA PHI: GUIDA OPERATIVA ALL’INQUADRAMENTO

PHI offre un metodo che semplifica l’inquadramento del paziente, sempre applicabile ad ogni contesto. Lo fa attraverso la Matrice, uno strumento che guida il farmacista attraverso tutte le fasi che dovrebbero essere presenti durante una consulenza in farmacia, dal riconoscimento del disturbo al consiglio professionale a 360 gradi.
 
La matrice è lo strumento pratico di cui il farmacista può avvalersi per accompagnare il  paziente in un percorso di benessere andando alla radice del problema. È un ponte tra le conoscenze scientifiche che studiamo nei corsi e la pratica quotidiana, sempre in ottica funzionale e sistemica.

matrice clinica

  • Rappresenta uno STRUMENTO DI STUDIO, una mappa concettuale che riassume i contenuti del corso aiutando a fissare i punti più importanti. Ha l’obiettivo di tradurre il corso in uno strumento pratico. 
  • É un MODELLO OPERATIVO da seguire AL BANCO perché racchiude tutte le fasi della consulenza in ottica clinica e funzionale, dal riconoscimento del disturbo al consiglio professionale a 360 gradi.

 

La matrice è suddivisa in diverse sezioni che aiutano il farmacista nella fase di raccolta informativa quando si trova di fronte ad un cliente/paziente e lo guida nell’elaborare il giusto protocollo di integrazione e nel definire il corretto consiglio alimentare e di stile di vita.
La matrice viene più volte riproposta all’interno dei percorsi didattici di Pharma Health Institute e nelle esercitazioni pratiche, per dirigere il discente alla corretta compilazione.